Conchiglie come monete di scambio
Cypree, Haliotis e Dentalium sono state usate, in passato, e presso alcune popolazioni si usano tutt’ora, come moneta di scambio.
L’uso delle conchiglie come tipo di denaro è stata una pratica diffusa in diverse parti del mondo. Si utilizzavano generalmente intere conchiglie o parti di esse, lavorate in perline o in altre forme.
Avendo le conchiglie un uso ornamentale del corpo si consolidò la pratica di scambiarle in cambio di merci. La diffusione di tale pratica coinvolge quasi tutti i continenti: America, Asia, Africa e Australia. La conchiglia più usata in tutto il mondo era la Cyprea moneta, una specie abbondante nell’Oceano Indiano e veniva raccolta nelle Isole Maldive, nello Sri Lanka, lungo la costa di Malabar, nel Borneo e in altre isole dell’India orientale, e in varie aree della costa africana da Ras Hafun al Mozambico. Le più antiche tracce dell’uso dei questa ciprea e della Monetaria annulus come valuta si trovano su oggetti in bronzo rinvenuti in Cina, risalenti al XIII secolo a.C.
In Cina, le cipree erano così importanti che molti ideogrammi relativi al denaro o al commercio contengono il simbolo della ciprea: 貝.
Nel nord America era invece molto diffuso l’uso della conchiglia di Dentalium, apprezzata dalle tribù di nativi americani della costa del Pacifico dall’Alaska alla California nord-occidentale. Venivano realizzati ornamenti faccendo passare un filo all’interno di diverse zanne, realizzando collane anche di lunghezze ragguardevoli.
Ancora presso alcune tribù indiani le Haliotis rufescens venivano attivamente lavorate per ottenere dei dischi utilizzati come moneta di scambio o per creare ornamenti (per lo più collane).
In California esistono prove della fabbricazione di perline a partire dalle conchiglie di Olivella biplicata, a scopo inizialmente ornamentale, e pare che tale pratica si sia protratta per almeno 9000 anni. A partire dall’anno 1000 d.C. sulle isole del Canale di Santa Barbara, iniziò una produzione massiccia di queste perle, utilizzate come merce di scambio.