La protezione nascosta delle conchiglie: il periostraco

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Molte conchiglie sono rivestite da uno strato esterno, spesso sottile e meno appariscente, chiamato periostraco. Ma cos’è esattamente e perché è così vitale per il mollusco che lo abita?

Il periostraco è un sottile strato organico che riveste la superficie esterna della conchiglia della maggior parte delle lumache e di molti altri molluschi. La sua composizione principale è una sostanza organica chiamata conchiolina, che gli conferisce spesso una tonalità marrone, a volte scura o olivastra. Questo strato protettivo viene secreto dal mantello del mollusco, la parte morbida del corpo che produce anche la conchiglia stessa. È importante notare che in alcune specie di scafopodi, il periostraco può essere assente o logorato, lasciando la conchiglia più esposta.

La funzione principale del periostraco è quella di agire come una barriera protettiva per la conchiglia sottostante. Svolge un ruolo cruciale in vari modi:

  • Protezione dall’erosione e dalla disidratazione: per le specie che vivono nella zona intertidale, esposte a condizioni ambientali estreme come l’azione delle onde e il sole, il periostraco fornisce un ambiente più stabile e protetto, difendendo la conchiglia dall’usura.
  • Mimetismo: spesso, questo strato nasconde i veri colori sorprendenti della conchiglia, che vengono rivelati solo dopo la sua rimozione; questa copertura mimetica aiuta il mollusco a confondersi con l’ambiente circostante, rendendo più difficile per i predatori individuarlo.
  • Ammortizzatore: agendo come una sorta di ammortizzatore, può proteggere la conchiglia da piccoli urti e abrasioni.

Nelle conchiglie vuote che si trovano sulla spiaggia e sono esposte agli agenti atmosferici, il periostraco tende a disintegrarsi nel tempo, svelando la struttura calcarea sottostante.

La gestione del periostraco è un aspetto cruciale per i collezionisti, poiché ne influenza sia il valore estetico che quello scientifico.

  • Rimozione o Conservazione? In generale, è consigliabile non rimuovere il periostraco, soprattutto per il primo esemplare di una specie nella collezione. Questo strato, infatti, rappresenta una parte naturale e protettiva della conchiglia ed è fondamentale per la sua identificazione e lo studio scientifico. Tuttavia, poiché il periostraco copre i colori vivaci della conchiglia, alcuni collezionisti preferiscono rimuoverlo per motivi puramente estetici. In questi casi, la migliore pratica è mantenere in collezione sia un esemplare con periostraco che uno senza, per mostrare entrambe le facce della stessa specie. Per la rimozione, si può immergere la conchiglia in una soluzione di candeggina diluita.
  • Trattare o meno gli esemplari con oli? La scelta di applicare o meno un rivestimento dipende dall’obiettivo del collezionista. Se l’obiettivo principale è il mantenimento a lungo termine e il valore scientifico, la raccomandazione moderna è quella di evitare qualsiasi intervento. Preservare l’integrità naturale della conchiglia è cruciale per studi futuri, come analisi del DNA o della micro-struttura.
    Se invece l’obiettivo è puramente estetico o espositivo, si può considerare l’uso di un olio leggero su esemplari duplicati, ma è essenziale essere consapevoli dei potenziali danni a lungo termine.

In sintesi, il periostraco è molto più di un semplice strato esterno; è una componente vitale della conchiglia che svolge funzioni protettive essenziali. La sua corretta gestione in una collezione riflette un profondo rispetto per la scienza e la bellezza naturale di questi straordinari oggetti.


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